Da qualche mese a questa parte una pazza si aggira per gli studi di Uomini e Donne ma non è una pazza per gioco. E’una signora con delle serie turbe che il fortunato staff del programma è riuscita a scovare chissà in quale anfratto pescando il jolly dell’anno (anche questa stagione la pagnotta è stata portata a casa). Ecco brevemente la storia: la De Filippi decide, dopo il successo del terrificante ma alza auditel trono over, di provare a indagare (sigh) un altro topos dell’eterna lotta tra uomini e donne e cioè il conflitto generazionale. Per questo, pesca i soliti due tronisti bellocci ma questa volta ragazzi padre, cosa che li rende più maturi e sensibili (sigh II) e quindi propensi a una relazione seria, e li mette di fronte a due categorie: le ventenni e le quarantenni con tanto di scale ai lati dello studio da cui scendono passando attraverso il numero della loro età (ma una cosa un po’ più kitsch, no?). Shakerate bene il tutto ed ecco a voi il sublime: l’amore non ha età? Il punto interrogativo serve ad aggirare il politically correct che tanto fa orrore a Maria.
Fino a qui tutto bene come si recita in uno splendido film degli anni novanta di Kassovitz, l’Odio, termine che si addice molto bene al sentimento che pervade una delle protagoniste del trono, appunto la pazza che da mesi tiene banco tenendo in ostaggio gli spettatori evidentemente in preda alla sindrome di Stoccolma.
Dunque, tra i due tronisti l’unico che resiste al gioco al massacro è tal Leonardo Greco, un simpatico bamboccione milanese che capisce subito e molto bene il modo migliore per rimanere il più al lungo possibile sulla sedia, la permaneza sulla quale è proporzionale al denaro che si percepirà in seguito. Quindi, il buon ragazzo capisce subito che deve realizzare la dicotomia, lo scontro tra vecchie e giovani, tra le vogliose di un toy boy e le lolite accecate dalla fama.
La prima che cade nella rete è proprio lei, la pazza, una ultra quarantenne che si fa chiamare Bubi, come il mio cane, che crede di essere la donna più cool del mondo millantando terrificanti e imbarazzanti amicizie con oscuri personaggi d’alto bordo (persone tipo Gianpaolo Tarantini) che definisce “bella gente” (sigh III). Fino a qui tutto bene: la signora Bubi corteggia il giovanotto credendo di essere la reincarnazione di Ava Gardner (sigh IV) e non una sciura di provincia figlia di un papà buono che l’ha mantenuta causa incapacità di vivere in modo normale. E’viziata. Vuole tutto e dunque anche il simpatico bamboccione. Fino a qui tutto bene. Il problema è che il trono non va avanti se non si realizza lo scontro generazionale porca miseria e quindi viene cooptata una ventenne decisamente bellina che comincia a sedurre il bamboccione imbambolato.
Da qui….
Da qui cominciano i momenti più trash mai visti nel contenitore pomeridiano di canale 5, non ci credo mentre lo scrivo, creato da Maria De Filippi. La pazza viziata, mitomane, megalomane, invasata non accetta la competizione e da vita a una serie di episodi irripetibili, ad un pollaio mai visto, ad urla, grida, lamenti, pianti e, udite udite, un ricovero al Santo Spirito di Roma per attacco di panico ed esaurimento nervoso: “ueè bella, non sono mica abituata alla competizione, il mio uomo è solo mio”. A farne le spese è la povera ventenne, l’epiteto meno pesante che la signora Bubi cane le rivolge è: figlia di una buona donna. Il resto è stato bippato. C’è da augurarsi che per accedere agli studi di Cinecittà dove si registra il programma sia necessario passare sotto un metal detector: la tizia in questione sembra molto più stressata del buon Michael Douglas in “un giorno di ordinaria follia”. Qui di ordianario c’è tutto e la follia è la categoria dominante del a-pensiero. Speriamo prima della scelta decidano di sedarla somministrandole con la forza dell’acqua.
La pazza impazza (sigh V) sul web dove usa la sua pagina facebook che dice sia gestita dai fan (sigh VI) come un’arma impropria per punire la malcapitata, narrare del suo immenso amore, millantare la bella gente che frequenta e insultare chiunque provi a dire qualcosa che esuli dalla sua volontà. Grida, e ancora girda.
Ora, lo share si impenna e Maria gongola. La scelta è vicina e il povero mentecatto che sbava dietro la ventenne bella e docile sarà costretto con la frusta prima ad allungare il brodo e poi a scegliere la pazza di Cinecittà: perché, signori miei, la tv defilippiana vuole il finale inaspettato e vuole, soprattutto, che si parli di lei per questo largo alle quarantenni che, signora mia, fanno tanto audience e tanto effetto sorpresa. Largo alla donna che impazzì per amore e che, nonostante, non sia più una donzella bella e dalla pelle candida sa amare e corteggiare un uomo come nessuna. E, soprattutto, largo all’inaspettato (ohhhhhoohh) perché si possa dire che anche da Maria, tra i suoi uomini e le sue donne, nulla è come sembra.
Fino a qui tutto bene?
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